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17 Gen

Le fonti del Clitunno

Mai sentito parlare delle fonti del Clitunno? Si tratta di un autentico angolo di paradiso situato nel cuore dell’Umbria, un parco naturalistico quasi completamente recintato e popolato da anatre, cigni ed altri animali acquatici. L’area si estende su circa 10 mila metri quadrati ed include le sorgenti sotterranee da cui prende origine il fiume Clitunno. Il laghetto sorge a poco più di 200 metri s.l.m. nella provincia di Perugia, a poca distanza dai comuni di Trevi e Foligno.

Le fonti del Clitunno

Le acque sorgive sgorgano dal sottosuolo e alimentano un delizioso laghetto, impreziosito dal verde della natura circostante, dai bei paesaggi che si estendono tutto intorno e da una fauna splendida e variegata, che annovera carpe, trote, tinche e molti altri animali acquatici. Intorno al gelido e trasparente specchio d’acqua figurano pioppi, cipressi e romantici salici piangenti, che conferiscono al luogo un aspetto quasi onirico. Sì, perché le fonti del Clitunno costituiscono un vero e proprio Eden botanico, noto per la sua straordinaria bellezza fin dai tempi più remoti, grazie al suo potere rilassante cantato da moltissimi poeti e letterati del passato.

La storia del luogo

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Secoli fa le fonti del fiume Clitunno avevano una portata molto più ampia e alimentavano un fiume il cui letto doveva essere particolarmente largo e navigabile fino a Roma e oltre. Dopo il violentissimo terremoto del 440 d.C. alcune vene si dispersero nel sottosuolo ridimensionando notevolmente la portata del fiume. Malgrado questo spiacevole avvenimento, le fonti del Clitunno restano le più importanti della regione, capaci di una portata pari a 1500 litri d’acqua al secondo. Il nome che gli fu dato deriva da quello del dio Clitunno, venerato all’interno di un sacello costruito lungo il corso del fiume. Queste sorgenti, infatti, erano considerate sacre e per omaggiare il dio di tanta munificenza, ogni primavera vi si tenevano i cosiddetti Clitunnali, che culminavano con una processione solenne. A partire dall’ultima fase dell’impero, la processione in onore del dio prese a terminare presso il Tempietto di Clitunno, costruito nel tardo antico e poi restaurato dai Longobardi. Il tempio è stato dichiarato patrimonio Unesco e costituisce senza dubbio uno dei siti più interessanti fra quelli situati nei dintorni.

Un parco che ha ispirato tanti poeti e scrittori

Nel corso del tempo, il parco intorno alle fonti del fiume Clitunno ha ispirato poeti del calibro di Plinio il Giovane, Lord Byron, Virgilio e Giosué Carducci, che giunti fin qui non seppero resistere al fascino di questo luogo magico e decisero di cantarne la bellezza dedicandogli dei versi. Eppure, il laghetto per come lo conosciamo oggi, è il risultato di alcuni interventi risalenti alla seconda metà del XIX secolo, allorquando il conte Paolo Campello della Spina decise di plasmare l’area e trasformarla in una sorta di hortus conclusus. Oggi, ad impreziosire ulteriormente questa splendida area naturalistica partecipa anche la stele dedicata a Giosué Carducci, situata proprio a ridosso delle acque del laghetto.

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